Cultura agricoltura

La “squadra-famiglia” e i custodi del territorio

Il riguardo per l’agricoltura e il valore della terra risale alle origini della Colombera, quando Pietro e Maria, i bisnonni, prendono in affitto nel 1938 la cascina sulle colline di Vho. La terra è coltivata a grano, ceci, erba medica, fino a dopo la guerra, quando Renato sopravvissuto al conflitto bellico sposa Giuliana e con la nascita del figlio Piercarlo, e l’acquisto del primo trattore, impianta i vigneti.

La terra che passa da padre in figlio

La cascina vive di un’economia propria. Negli anni del boom economico, la parte a vigneto si amplia, ma l’anima cerealicola della Cascina resta predominante fino agli anni ‘70 quando Piercarlo decide di non conferire più le uve, ma di vinificarle e imbottigliare il proprio vino.
Con Piercarlo, della parte agricola e meccanica, si occupa Lorenzo, il fratello di Elisa. Il campione di snowboard della Nazionale Italiana lascia gli sci e la montagna per seguire la sorella nell’avventura dell’azienda vitivinicola.

Le mani al lavoro, il rispetto della pianta, la conservazione del suolo

La Colombera oggi è condotta nel rispetto dell’ecosistema in cui è inserita. In vigneto si usano solo verde rame e zolfo. Non è previsto nessun diserbante: si prediligono scelte manuali per tutte le attività nel vigneto, dalla potatura alla raccolta, e si applica una politica di massima sostenibilità e tutela del suolo. In cantina è prevista solo solforosa aggiunta prima dell’imbottigliamento.